Dalla
nostra inviata speciale a Ponte Campo (VB).
È
sabato 21 luglio, quando a San Domenico (1200 m), ridente e tranquilla località
montana in mezzo ai pascoli della Val d’Ossola, viene scaricata da un pullman,
un’allegra e rumorosa squadra di ragazzi del reparto scout Agesci Mi 37.
Il pullman
riparte e lascia la strana brigata che, armata di zaini, pali, tende, pentolame
e vario genere di altri oggetti non ancora indendificati, si appresta a montare
il loro accampamento sotto gli occhi preoccupati degli abitanti di quella
natura incontaminata.
Strano ma vero, ecco che sotto il comando vigile e
attento di alcuni ragazzi più grandi chiamati “capi” (che con un allegro
fischietto dirigono e organizzano il lavoro), nel giro di qualche giorno il verde pascolo è
trasformato in un atrezzatissimo campo scout. Sotto i miei occhi vedo fiorire
magnifiche tende sopraelevate, irresistibili cucine con fuoco a legna , tavoli
con dotazione di panche o sgabelli, allegri lavatoi e… odorate,odorate… persino
un simpatico WC.
E come se la spassano i nostri cari ragazzi!
Non sembrano
affatto trovarsi a disagio nel preparare irresistibili gare di cucina su fuochi
di legna; oppure lavarsi sguazzando allegramente nelle acque del torrente non
proprio caldissime; o ancora, a cantare e giocare davanti ad un gran fuoco alla
sera sotto le stelle. Ma, con sorpresa, scopro un bel giorno che il campo è
deserto: chiedo delucidazioni e mi spiegano che i nostri eroi, muniti solo di
una tenda e pochi viveri, si sono divisi in squadriglie e si sono lanciati alla
scoperta del territorio circostante. Mi dicono anche che questo atto di
coraggio si chiama Hyke di squadriglia. Curioso no?...Ma il giorno seguente
tutti ritornano sani e salvi dalla loro impresa, stanchi ma felici!
Il tempo è
quasi sempre bello salvo qualche temporale. Dieci giorni sembrano tanti, invece
passano in un lampo e infatti… arriva il momento di smontare le costruzioni
fatte e aspettare tristemente l’arrivo dei genitori che riporteranno a valle i
cari ragazzi. Ma non tutti sembrano voler tornare a casa infatti c’è chi, e
valli a capire, si incammina per sentieri, prati e boschi nuovi dove io non ho
potuto seguirli.
Li stavamo dando per dispersi quando due giorni dopo, li
abbiamo visti ricomparire (anche se un po’ provati…).Ora la valle è tornata
silenziosa e tranquilla, non c’è segno del loro passaggio….Eppure ogni ragazzo,
ne sono certo, si è portato via qualcosa da qui. Ma questo qualcosa non si vede
perché è dentro ciascuno di loro…..
Dopo
due giorni eccomi a Milano, li vedo davanti
ad una bella pizza…
“Sorridete
prego…..cheeeeeeese”!!!!!
Carolay
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